

ETF attivi: sei cose da sapere
I fondi negoziati in borsa (ETF, exchange-traded fund) sono diventati rapidamente uno dei veicoli di investimento più popolari a livello globale grazie alla loro flessibilità, trasparenza ed efficienza. Inizialmente lanciati negli anni '90 come modo economico per ottenere un'esposizione passiva a indici di mercato come l'S&P 500, gli ETF si sono da allora notevolmente ampliati in termini di portata e complessità.
Sommario
Gli ETF attivi, in particolare, sono emersi come un'opzione interessante che fonde i vantaggi della gestione attiva degli investimenti, come il potenziale di rendimenti superiori, con i vantaggi strutturali degli ETF, tra cui la negoziabilità intragiornaliera e la maggiore liquidità.
Nonostante la loro crescente popolarità, gli ETF attivi sono a volte meno conosciuti rispetto ai tradizionali fondi comuni e possono essere oggetto di fraintendimenti dovuti alla loro origine legata alla gestione passiva. Gli investitori che si avvicinano agli ETF attivi spesso si pongono domande fondamentali su come funzionano questi strumenti, quale sia la loro proposta di valore e quale ruolo possano avere all’interno di un portafoglio d’investimento diversificato. In questo approfondimento affrontiamo alcune domande chiarendo come funzionano gli ETF attivi, i loro vantaggi e il modo in cui possono integrare i veicoli di investimento tradizionali.
Non più. Molti investitori continuano ad associare gli ETF esclusivamente a strategie passive, in gran parte a causa della loro origine quali veicoli di replica degli indici: inizialmente, infatti, erano stati concepiti come prodotti negoziati in borsa che potevano seguire i principali indici di mercato ed essere scambiati durante la giornata come le azioni. Questa innovazione ha combinato l'ampia esposizione dei fondi comuni di investimento con la liquidità dei titoli quotati, rendendo gli ETF uno strumento efficiente per accedere al beta di mercato a basso costo.
Gli ETF passivi sono diventati sinonimo di esposizione semplice ed economica ai principali indici di mercato. Tuttavia, è importante riconoscere che essi sono fondamentalmente un contenitore, ovvero una struttura d'investimento versatile in grado di ospitare diverse strategie.
Gli ETF attivi utilizzano la stessa struttura degli ETF passivi, differendo tuttavia significativamente nell'approccio d'investimento sottostante. A differenza degli ETF passivi, quelli attivi incorporano strategie di gestione attiva: in altre parole, riflettono decisioni d’investimento deliberate dai gestori di portafoglio e/o da modelli quantitativi avanzati. Come altre strategie attive, questo approccio punta a sovraperformare i benchmark standard o a gestire in modo più efficace rischi specifici. Di conseguenza, gli ETF attivi mantengono la convenienza, la trasparenza e la negoziazione intragiornaliera degli ETF passivi, con il valore aggiunto dei potenziali vantaggi derivanti dalle intuizioni della gestione attiva.
2. Gli ETF attivi hanno guadagnato terreno in Europa?
Sebbene gli ETF siano stati introdotti e si siano diffusi negli Stati Uniti, l'ipotesi che quelli attivi rimangano principalmente un fenomeno statunitense è ormai superata. Nonostante il mercato statunitense resti effettivamente più grande e più maturo in tal ambito, gli ETF attivi stanno guadagnando un notevole slancio in Europa. La figura 1 mostra la crescita degli ETF passivi e attivi rispetto agli altri fondi negli ultimi cinque anni negli Stati Uniti, mentre la figura 2 mostra la crescita delle loro controparti europee.
Figura 1 | Flussi passivi e attivi negli Stati Uniti 2020-2025

Fonte: Broadridge
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Il mercato europeo degli ETF attivi sta registrando una solida crescita, trainata dall'evoluzione dei quadri normativi, dall'aumento della domanda da parte degli investitori istituzionali e dei distributori all'ingrosso e dalla crescente competenza e consapevolezza degli investitori. Le tendenze recenti indicano, come si può vedere nella figura 2 di seguito, che gli investitori europei stanno apprezzando sempre più i vantaggi strutturali offerti dagli ETF attivi, tra cui maggiore trasparenza, liquidità e potenziale di generazione di alfa attraverso strategie attive. Anziché essere un prodotto di nicchia, gli ETF attivi in Europa rappresentano ora un segmento vivace e in espansione del panorama d’investimento: si pensi che la percentuale di investitori che ne fa uso è pari al 50%, mentre un anno fa si attestava sul 21%.1 È sempre più evidente che gli ETF attivi offrono notevoli opportunità agli investitori che ne comprendono il potenziale.
Figura 2 | Flussi passivi e attivi europei e internazionali 2020-2025

Fonte: Broadridge
3. Gli ETF attivi sono davvero attivi?
Una preoccupazione comune riguardo agli ETF attivi è quella di sapere se il loro approccio è veramente attivo, oppure se si tratta semplicemente di versioni riformulate di strategie passive. Grazie all'evoluzione della progettazione dei prodotti ETF, il confine tra attivo e passivo sta diventando sempre più sfumato. ETF semi-trasparenti, strategie basate su regole o indici altamente personalizzati possono confondere le definizioni tradizionali, offrendo di fatto maggiori opportunità agli investitori.
Per Robeco definiamo gli ETF attivi come quelli basati su strategie realmente attive, concepite per generare rendimenti in eccesso rispondendo ai segnali del mercato, anziché limitarsi a rispecchiare un indice di riferimento. Tutto ciò solleva una preoccupazione correlata: gli ETF attivi comportano intrinsecamente un rischio maggiore semplicemente perché si discostano da un indice?
Sebbene gli ETF attivi divergano dalle strategie basate sugli indici, questa differenza non si traduce automaticamente in un maggiore rischio; anzi, spesso questi strumenti offrono una diversificazione più elevata e una migliore gestione del rischio rispetto ad alcune strategie passive, soprattutto quando gli indici di riferimento diventano altamente concentrati in pochi titoli megacap.
Ad esempio, indici come l'S&P 500 possono esporre gli investitori in modo eccessivo ai cosiddetti Magnifici Sette. Gli ETF attivi utilizzano quadri di gestione del rischio completi e strumenti analitici sofisticati per mitigare tali rischi di concentrazione, offrendo in tal modo una diversificazione più ampia e una volatilità potenzialmente inferiore e allineando così in maniera più efficace il rischio d'investimento agli obiettivi degli investitori.
4. Gli ETF attivi possono davvero sovraperformare al netto delle commissioni?
Una percezione comune è che i gestori attivi raramente sovraperformino i loro benchmark al netto delle commissioni. Che dire, quindi, degli ETF attivi? Se questo può essere vero per alcuni fondi comuni di investimento tradizionali, gli ETF attivi di Robeco si basano su strategie collaudate nel corso del tempo e dotate di un lungo track record di generazione di alfa al netto dei costi. Le nostre strategie sono sistematiche e disciplinate dal punto di vista dei costi e con grande attenzione al turnover e all'efficienza delle transazioni.
Gli ETF attivi offrono una maggiore trasparenza sui costi rispetto ai fondi comuni tradizionali, rendendo più semplice per gli investitori comprendere chiaramente ciò per cui stanno pagando, ossia il valore della proprietà intellettuale e delle competenze strategiche dell'approccio d'investimento sottostante e non semplicemente la struttura dell’ETF. In altre parole, gli investitori pagano soprattutto la qualità e l'efficacia della strategia d'investimento incorporata nell’ETF, motivo per cui gli ETF attivi offrono agli investitori un efficiente e a costi contenuti a intuizioni e competenze tipiche della gestione attiva.
Integrando tali intuizioni attive in un formato di ETF trasparente e scalabile, puntiamo a ottenere una solida performance rispetto alle commissioni, non semplice attività fine a sé stessa. Ogni strategia deve essere valutata per i propri meriti, in particolare per la solidità del processo di investimento e per il prezzorichiesto.
5. Gli ETF attivi sono meno liquidi di quelli passivi?
Gli investitori spesso si preoccupano della liquidità degli ETF attivi, in particolare dei fondi più recenti o più piccoli che registrano volumi di negoziazione inferiori sul mercato secondario. Tuttavia, la liquidità degli ETF non si limita solo ai volumi visibili di negoziazione.
Gli ETF beneficiano infatti di due livelli di liquidità: in primo luogo essa deriva dalle partecipazioni sottostanti dell’ETF, ovvero azioni, obbligazioni o altri asset detenuti, e in secondo luogo gli ETF stessi sono titoli negoziabili sui mercati secondari. Anche quando un ETF presenta bassi volumi di scambio giornalieri, gli operatori di mercato autorizzati (come le unità di trading istituzionali) facilitano continuamente la liquidità creando e riscattando quote dell'ETF in base alla domanda degli investitori, consentendo a questi ultimi di negoziare istantaneamente ai prezzi quotati.
Di conseguenza, la liquidità di un ETF è determinata principalmente da quella dei suoi asset di base, secondo un meccanismo che garantisce di mantenere la liquidità degli ETF attivi alla pari dei loro investimenti sottostanti, indipendentemente dal relativo volume di negoziazione in borsa.
6. Gli ETF sono pensati principalmente per operazioni tattiche di breve termine?
La possibilità di negoziare gli ETF a livello intragiornaliero, come le azioni, spesso induce gli investitori a pensare che siano strumenti pensati solo per strategie di trading tattico di breve termine. Tuttavia, la liquidità intragiornaliera fornisce flessibilità, non necessariamente un’indicazione di orizzonte temporale breve.
Gli ETF sono infatti efficaci anche per obiettivi strategici di allocazione di lungo termine. Gli investitori possono sfruttare la liquidità intragiornaliera per entrare o uscire dagli investimenti quando necessario, il che apporta un vantaggio significativo in caso di condizioni di mercato volatili o di eventi specifici. Tuttavia, ciò non implica che debbano essere negoziati frequentemente: gli ETF attivi, in particolare, si prestano bene sia a un utilizzo tattico che strategico, offrendo agli investitori uno strumento versatile in grado di adattarsi a diversi orizzonti temporali, immediati, di medio termine o come componente centrale di strategie di portafoglio di lungo periodo.
Conclusioni
Gli ETF attivi rappresentano un'evoluzione fondamentale nel panorama degli investimenti. Combinando l'efficienza strutturale, la liquidità e la trasparenza degli ETF tradizionali con il potenziale della gestione attiva per ottenere rendimenti e gestione del rischio superiori, gli ETF attivi offrono vantaggi significativi agli investitori che cercano soluzioni di portafoglio più evolute. Imparando le nozioni di base e comprendendo le sfumature, gli investitori possono integrare con sicurezza gli ETF attivi nei loro portafogli diversificati.
L'impegno di Robeco per l'innovazione e verso una rigorosa disciplina d'investimento fanno dei nostri ETF attivi strumenti preziosi e affidabili, basati su strategie consolidate, per raggiungere gli obiettivi degli investitori, oggi e in futuro.
Nota in calce
1 Secondo una ricerca di mercato condotta da Research in Finance nel luglio del 2025, si veda “Active ETFs adopted by half of European fund buyers: research” (igniteseurope.com).

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