

Debito dei mercati emergenti: investimenti high conviction per risultati migliori
Robeco ha una reputazione di lunga data come gestore obbligazionario attivo operante sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. Di recente la società ha ampliato le proprie capacità con l’arrivo di un nuovo team Emerging Market Debt e il lancio di due strategie dedicate: Emerging Market Bonds ed Emerging Market Bonds Local Currency.
Sommario
- Un’asset class dinamica, gestita in modo attivo per cogliere premi al rischio e inefficienze
- Approccio high conviction, che coniuga una profonda conoscenza del mercato con l’analisi del quadro macro e dell’affidabilità creditizia degli emittenti sovrani
- Oltre 15 anni di esperienza nella generazione di ottimi rendimenti corretti per il rischio
Per esplorare questa mossa strategica, abbiamo parlato con Erik van Leeuwen, Head of Fixed Income, e Diliana Deltcheva, Head of EMD e Portfolio Manager.
Erik, Robeco ha fatto una mossa importante. Perché la società ha scelto di introdurre questa capacità proprio ora?
“Il debito emergente è un mercato affascinante per gli investitori, con caratteristiche di rischio-rendimento interessanti in un’ottica di lungo periodo. Queste qualità, oltre ad accrescere l’attrattiva del debito emergente, offrono anche potenziali vantaggi per i nostri portafogli. Con il lancio di queste strategie indipendenti, focalizzate sul debito emergente in valuta forte e in valuta locale, colmiamo un’importante lacuna nella nostra offerta di prodotti obbligazionari con proposte molto appetibili per i nostri clienti.”
Come si allineano le attuali condizioni di mercato con la decisione di Robeco di ampliare proprio adesso le sue capacità nel debito emergente?
“A livello globale si parla parecchio di conflitti locali, tensioni geopolitiche e dazi, mentre all’orizzonte si prospetta un contesto di tassi d’interesse ‘più alti più a lungo’, soprattutto negli Stati Uniti. In un panorama così volatile, la gestione attiva assume un’importanza ancora maggiore. Riteniamo che l’acuirsi delle tensioni e l’aumento della volatilità sui mercati siano anche forieri di opportunità. Grazie a un team forte e di grande esperienza, siamo in grado di affrontare queste sfide in modo efficace e di generare valore per i nostri clienti.”
“Siamo sempre stati un’organizzazione orientata alla ricerca. Ci distinguiamo dagli altri asset manager per i nostri processi di ricerca, specialmente nel credito, che ci permettono di ottenere regolarmente solidi risultati. Al contempo, riscontriamo una crescente interconnessione tra i mercati sviluppati ed emergenti, che ci consente non solo di cogliere le opportunità a livello globale, ma anche di gestire i rischi in modo proattivo.”
Diliana, il vostro è un peer group molto competitivo. In cosa vi differenziate dagli altri gestori?
“Pur non avendo ancora un track record consolidato in Robeco, abbiamo maturato una notevole esperienza nella gestione di strategie con un approccio high conviction. Investiamo nel debito emergente da 15 anni e in questo periodo abbiamo affrontato con successo condizioni di mercato impegnative e molteplici crisi. Questa esperienza ci ha permesso di definire, progettare e perfezionare continuamente i nostri framework, che adesso portiamo all’interno di Robeco.”
“In secondo luogo, noi siamo investitori attivi. Molti dei nostri concorrenti nei mercati del debito emergente sono strategie passive o adottano un approccio di tipo passivo. In quanto gestori non vogliamo limitarci a replicare il benchmark, bensì sfruttiamo la nostra esperienza e flessibilità per assumere se del caso posizioni high conviction e concentrate. Questo approccio attivo e deciso è il nostro vero elemento di differenziazione.”
Erik, come si allinea l’arrivo del team con l’enfasi posta da Robeco sulla sostenibilità e sul transition investing?
“Robeco si occupa di ricerca sulla sostenibilità da oltre 25 anni, concentrandosi sui mercati azionari e obbligazionari globali. Dal 2009 pubblichiamo classifiche di sostenibilità relative a oltre 160 paesi, analizzando le caratteristiche e le tendenze di sostenibilità sociale nelle diverse regioni.”
“Vista la crescente tendenza a investire nella transizione, in particolare nei mercati emergenti, l’arrivo del team si concilia perfettamente con l’enfasi posta da Robeco sulla sostenibilità. Coniugando la profonda conoscenza del mercato apportata dal team con le consolidate capacità di Robeco nel campo della ricerca e della sostenibilità, compreso l’SDG Framework, stiamo sviluppando una strategia dinamica e rivolta al futuro. Questo approccio affronta le sfide e le opportunità peculiari del debito emergente attraverso la lente della sostenibilità e del transition investing.”
Diliana, puoi descriverci il vostro framework per gli investimenti e il suo contributo al futuro successo delle strategie?
“Il DNA del team risiede in un processo d’investimento disciplinato ed esaustivo, abbinato a uno stile di gestione attivo pensato per generare ampie sovraperformance in tutti i contesti di mercato. A tal fine, abbiamo elaborato un framework completo per la valutazione dell’affidabilità creditizia degli emittenti sovrani e delle opportunità relative value da questi offerte sia nei mercati in valuta forte che in quelli in valuta locale. Arricchiamo questa analisi bottom-up con una valutazione top-down del quado macro globale e dei rischi e delle opportunità dell’asset class. L’analisi top-down ci permette di misurare l’interesse per l’asset class e di valutare il suo potenziale di performance su un orizzonte di uno-tre mesi, che a sua volta indirizza la nostra allocazione in termini di beta, duration e budget di rischio.”
“Nella pratica, ciò significa che ci posizioniamo in linea con l’andamento macroeconomico globale, focalizzandoci al contempo sui mercati emergenti che hanno le carte in regola per sovraperformare. Grazie alla stretta collaborazione con il team global macro e alle nostre capacità di investimento sostenibile, elaboriamo un quadro strutturato dei fattori macroeconomici e politici che influenzano l’asset class e integriamo le considerazioni di sostenibilità nel nostro approccio.”
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Il team si avvale di un’ampia gamma di strumenti. Come si implementa un approccio high conviction nel mercato odierno?
“Chi investe nel debito dei mercati emergenti non vuole che la performance sia strettamente correlata ai fattori macroeconomici globali, e noi ne siamo consapevoli. Per questo motivo, implementiamo attentamente le posizioni high conviction, diversificandole in termini di fattori macro globali e nazionali specifici, in modo da fornire una strategia di portafoglio ben definita e robusta. Bilanciando l’analisi top-down con una ricca valutazione bottom-up dei tassi d’interesse, dei tassi di cambio e delle dinamiche di mercato dei singoli paesi, siamo nella condizione di implementare in modo efficiente le nostre opinioni nel portafoglio, mantenendo al tempo stesso lo scostamento complessivo della duration rispetto all’indice entro limiti ragionevoli.”
"L’analisi dell’affidabilità creditizia degli emittenti sovrani spesso si rivela inadeguata a cogliere i rischi politici. Attingendo alle ricerche delle banche sell-side e facendo riferimento ai colloqui con le autorità politiche, alle conferenze sugli investimenti e ai roadshow, formuliamo opinioni sugli eventi politici specifici di ciascun paese. Abbiamo una presenza radicata a livello locale e godiamo di un importante vantaggio grazie al nostro team di analisti azionari dei mercati emergenti e specialisti macro globali operanti in Asia.”
Erik ha accennato all’incertezza del contesto attuale: quali sfide e quali opportunità ne derivano?
“L’economia e la politica monetaria degli Stati Uniti sono fattori determinanti per l’asset class; inoltre, il rischio di nuove turbolenze di mercato impone di affrontare il posizionamento con precisione. Nella strategia in valuta forte, privilegiamo i paesi che offrono fondamentali in miglioramento e un possibile innalzamento del rating, come Argentina, Sri Lanka ed Egitto, mentre siamo sottopesati sulle regioni più sensibili ai tassi e alla volatilità delle politiche economiche statunitensi.”
“Quanto alla strategia in valuta locale, troviamo valore in paesi come Brasile, Ungheria e Messico il ragione della loro resilienza e preferiamo mercati di frontiera come Turchia, Egitto e Ghana per le opportunità high yield. Abbiamo un’esposizione lunga al dollaro a fronte di posizioni sottopesate sulle valute dell’Asia (Cina, Thailandia) e dell’Europa centrale e orientale (Repubblica Ceca, Polonia), poiché queste economie aperte sono più vulnerabili a potenziali alterazioni dei flussi commerciali.1”
Se si fanno le cose per bene, si riesce a estrarre valore e ad accrescere il capitale investito
“Quanto alle valute emergenti, le nostre prospettive rimangono caute; privilegiamo in modo selettivo quelle che si collocano su minimi pluriennali e offrono valutazioni appetibili, come la lira turca, il peso messicano e la rupia indonesiana. In tutto questo ci proponiamo di trovare un equilibrio tra la gestione dei rischi e la capacità di cogliere le opportunità più convincenti, posizionandoci in modo da affrontare le complessità del contesto globale e generare alfa per i nostri clienti. In definitiva, se si fanno le cose per bene, si riesce a estrarre valore e ad accrescere il capitale investito.”
Nota in calce
1In prospettiva, ci aspettiamo rendimenti a medio termine allineati alle medie storiche. Ciò significa che le performance potenziali si aggirano intorno al 6-7% per il debito emergente in valuta forte e al 5-6% per quello in valuta locale.